La pirateria musicale nasce negli anni ’80, con le prime piastre a cassette negli stereo domestici. Da allora chiunque può riversare un lp su cassetta e diffondere le copie in un labirinto di scambi informali. Con un po’ di tempo a disposizione è anche possibile registrare su nastro magnetico una selezione di tracce. Il mix ha poco a che fare con la pirateria: significa creare un proprio personale album, un concept col quale raccontare qualcosa di se stessi. 30 anni dopo, l’arte della cultura delle audiocassette rivive online. All’inizio fu il portale muxtape a regalare uno spazio sul quale pubblicare su stream mp3 la propria C60. Il sito chiuse subito, dopo la solita denuncia della RIAA (la SIAE americana). La risposta degli utenti non tarda ad arrivare. Oggi, grazie al progetto opentape, delle vecchie cassette rimpiangiamo solo le copertine autoprodotte. Chi ha uno spazio web può pubblicare facilmente la sua mixtape e farla conoscere al mondo indicizzandola su peachtapes.
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