Il confine tra il Messico e gli Stati Uniti è uno dei posti più pericolosi al mondo da attraversare. Oltre alla geografia vertiginosa, le scelte politiche dei due governi hanno reso la frontiera un luogo di morte. Per gli innumerevoli “clandestini” che affrontano ogni anno il deserto nel tentativo di raggiungere gli USA, la possibilità di perdere l’orientamento è sempre in agguato. Se il controllo dispone di sofisticate tecnologie satellitari in grado di rilevare a distanza il movimento delle masse di corpi in viaggio verso nord, il malcapitato migrante messicano è spesso solo con le stelle. A mitigare la situazione ci pensa “Transborder Immigrant Tool”, un applicativo gps per cellulari che mette a disposizione dei coyotes una mappa interattiva dell’area, fornendo indicazioni sui sentieri più sicuri da seguire per arrivare sani e salvi negli Stati Uniti. Basato sul software per escursionisti “Virtual Hiker”, il T.I.T. aggiunge specifici layer informativi individuando sorgenti d’acqua, posti di blocco, e le strade più vicine.
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