Ricordate i primi videogames a 8-bit? Al di la della approssimativa (ma tanto pop-art) grafica blocchettosa, ci si trova spesso di fronte a giochi coinvolgenti e incredibilmente complessi. Nel 1984, il gioco di ambientazione spaziale “Elite” porta l’utente a spasso in 8 galassie, ciascuna delle quali contenente 256 pianeti. Come è possibile inserire così tante informazioni in un singolo floppy? Tra i trucchi escogitati dai programmatori per sfruttare al massimo le scarse risorse a disposizione, v’è una tecnica chiamata “grafica procedurale”. L’idea è semplice: piuttosto che descrivere staticamente ciascuno scenario si specifica un algoritmo in grado di generare un numero virtualmente infinito di luoghi. I coders della crew rgba hanno portato questo concetto alle estreme conseguenze, sfoggiando in alcune virtuose demo uno stile di programmazione haiku. I minuscoli eseguibili (da 4 a 64 kb) pubblicati sul loro sito generano meravigliose immagini e animazioni sintetiche ad alta definizione.
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