Quando si pensa al tema della sorveglianza, un riflesso condizionato culturale porta a immaginare un’entità in grado di vedere ogni nostra azione grazie a tecnologie fantascientifiche. Fortunatamente la realtà mostra una situazione ben più complessa, nella quale un intricato reticolo di leggi e tecnologie in continua evoluzione fanno si che il controllo non possa mai essere totale. Mentre il governo italiano si appresta a varare un insieme di norme che limiterà pesantemente la magistratura nel disporre intercettazioni telefoniche, in Svezia si approva una legge che consente alla “Försvarets Radioanstalt” (la polizia postale) di registrare ogni tipo di comunicazione. Nel frattempo negli USA i federali iniziano di attrezzarsi per riuscire ad ascoltare, in futuro, le conversazioni degli utenti VoIP. Se nel campo della telefonia tradizionale la partita tecnologica pare chiusa – qui il controllo si spinge al punto di realizzare intercettazioni ambientali usando il microfono dei cellulari – ancora una volta la Rete si rivela zona di frontiera. In Italia non è mai stata chiesta l’intercettazione di una sola telefonata VoIP.
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