Misa Digital Guitar è l’ennesima meraviglia del Free Software. L’autore di questo nuovo strumento musicale è un giovane programmatore australiano, appassionato di ogni genere di musica e con un debole per l’elettronica. Nella sua visione, la fisicità della chitarra è un limite insuperabile per tutti i musicisti che fanno un pesante uso di effetti elettronici. E così, nel suo progetto ha deciso di strappare via le corde, sostituendole con uno schermo multitouch. Una delle cose più interessanti in Misa è la parte Software, interamente modificabile da chiunque. Nelle parole dell’autore “il software in Misa digital guitar è a sorgente aperto, ed è basato sul sistema operativo Linux. Questo vuol dire che un programmatore ha la possibilità di modificarne il funzionamento, di cambiare l’interfaccia e di implementare nuove funzionalità. Ciò è importante perchè la collaborazione tra gli stesi utenti favorirà la sperimentazione e l’innovazione, migliorando lo strumento”.
Spesso la premessa tecnologica per la diffusione delle informazioni è un metodo che renda semplice la conversione dei dati da formato analogico a digitale (e viceversa). Esempio: la musica. Attaccando un jack all’ingresso audio di un PC è possibile, con un apposito software, trasformare un vinile in una serie di mp3. Il formato digitale può essere facilmente diffuso e trasformato nuovamente in suoni udibili con un comune lettore cd/mp3. Nei prossimi anni il gap tecnologico che ha tenuto fuori dalla rete il libro cartaceo sarà certamente colmato. Mentre “Google Books” tenta di brevettare la sua (segreta e costosissima) tecnologia di digitalizzazione, alcuni ricercatori indonesiani, russi e inglesi hanno già tirato fuori un marchingegno do-it-yourself perfettamente funzionante. Il sistema, pubblicato in ogni dettaglio su 
Jay Silver, ricercatore nel Lifelong Kintergarden del MIT MediaLab di Boston, è autore di una piccola invenzione che sembra venir fuori dal mondo dei cartoni animati della Warner Bros. Attaccando Drawdio ad una matita, potete 
Il LIDAR (Light Detection And Ranging) è l’equivalente ottico del RADAR: una tecnologia che sfrutta la luce – invece che le onde radio – per ottenere informazioni su un oggetto distante. Tra le decine di applicazioni, quella più famosa in ambito non scientifico è certamente il cosiddetto “Autovelox”. Da qualche anno sono comparsi sul mercato tecnologico illegale dei dispositivi anti-autovelox, basati anch’essi sulla medesima tecnologia LIDAR, in grado di rilevare o disturbare il funzionamento di un autovelox. Le nuove generazioni di Autovelox, tuttavia, dispongono di una modalità “stealth” che li rende invisibili agli anti-autovelox meno sofisticati. Il sito di appassionati del fai-da-te Instructables pubblica un Categorie
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