By admin on 20 Marzo 2011
Dopo circa quindici anni di sviluppo, lo scorso giugno ha visto finalmente la luce il primo rilascio stabile di Wine (Wine Is Not Emulator). Wine è un software libero e gratuito capace di eseguire applicativi scritti per Windows su sistemi Unix-like come Linux, Apple OSX, FreeBSD e Sun Solaris. Attraverso questo programma, ad esempio, un utente Linux può installare Warcraft, Microsoft Office 2007 o Adobe Photoshop CS2, usando direttamente i diffusissimi cd di installazione per Windows. La lista completa delle applicazioni supportate si trova sul sito web del progetto. Il meticoloso lavoro fatto dal team di Wine fornisce uno “strato di traduzione” compatibile con tutti i sistemi prodotti dall’azienda di Redmond a partire da Windows 3.1 fino a XP, surclassando la stessa retrocompatibilità dei sistemi prodotti da Microsoft, al punto che esiste persino una versione di Wine per Windows XP (!).
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By admin on 20 Marzo 2011
La guerra dei browser è tornata. Come sappiamo, l’epico scontro tra Netscape ed Explorer degli anni ’90 si è concluso con la vittoria di Microsoft che, abusando della sua posizione dominante nel mercato dei sistemi operativi, ha scelto di includere Explorer in ogni rilascio di Windows. A battaglia finita, il codice sorgente del defunto Netscape stato reso pubblico dalla AOL. Dalle ceneri del browser nato il progetto Mozilla Firefox, che oggi vanta una diffusione del 28% in Europa. Altri attori, come il danaroso Google, stanno per entrare in partita. Al momento però, il miglior browser in circolazione senza dubbio Firefox 3, un programma a sorgente aperto ben scritto, veloce, conforme agli standard del web, ragionevolmente sicuro, gratuito e disponibile per tutte le piattaforme. Per gli utenti Apple Macintosh, segnaliamo una chicca. Minefield è un rilascio non ufficiale di Firefox 3 ottimizzato da Neil Bruce Lee per essere ancora più veloce dell’originale. Sul sito sono disponibili per il download le versioni per processori G4, G5 e Intel.
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By admin on 20 Marzo 2011
Di ritorno dalle vacanze estive, i filesharers italiani hanno trovato una brutta sorpresa: il sito svedese “pirate bay” oscurato da una ordinanza preventiva di un magistrato. Secondo la giustizia italiana, il popolare motore di ricerca colpevole di facilitare lo scambio di materiale protetto da copyright tra gli utenti della rete. E così, www.piratebay.com risulta inaccessibile dall’Italia. La restrizione viene goffamente realizzata imponendo a tutti i provider italiani di associare nei propri DNS (Domain Name Server) un indirizzo di rete diverso da quello realmente utilizzato da pirate bay. Tecnicamente, questo equivale a “oscurare” una utenza telefonica rimuovendo o alterando il numero sull’elenco. Per aggirare la restrizione sufficiente utilizzare un elenco diverso: nelle impostazioni della vostra connessione di rete, cambiate il server DNS e inserite l’indirizzo di OpenDNS, un server di risoluzione dei nomi pubblico e non legato ad alcun provider. Magicamente, tutti i siti “oscurati” con questa tecnica ritorneranno ad essere visibili.
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By admin on 20 Marzo 2011
Prima di partire per le vacanze estive sar capitato a tutti di affrontare l’annoso problema “dare acqua alle piante”. I tipi di botanicalls hanno escogitato una soluzione davvero incredibile che combina biologia, elettronica e telefonia. In ogni vaso vengono inseriti dei sensori che rilevano le caratteristiche di umidit del suolo e comunicano il dato a un mini-cervello elettronico, a sua volta collegato a una centralina telefonica informatizzata. Attraverso questa infrastruttura le piante diventano, in un certo senso, capaci di comunicare con l’uomo effettuando delle telefonate. Con botanicalls potete dare le chiavi di casa al vicino e lasciare il vostro numero di telefono alle piante. In caso di mancanza d’acqua sarete tempestivamente avvisati! Il microcontrollore usato da Botanicalls si basa su Arduino, una minuscola piattaforma open-source di “physical computing” dotata di una piccola capacit di calcolo e di interfacce generiche per l’ingresso e l’uscita dei dati.
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