By admin on 21 Marzo 2011
Sembrava una buona idea. Ogni modem/router domestico Telecom venduto negli ultimi anni con l’abbonamento a Internet è stato pre-configurato con una password per l’accesso alla rete senza fili. Crittografia forte, 24 caratteri alfanumerici, nessun appiglio per tentativi di accesso basati su un dizionario, impensabile tentare tutte le possibili 36^24 combinazioni. I caratteri che compongono la chiave d’accesso appaiono del tutto casuali. Ma è proprio così? Ravanando nel codice disassemblato del firmware Telecom il gruppo di hackers “White Hats” ha scoperto che, in realtà, la chiave necessaria ad accedere alle reti “Alice-xxxxxxxx” viene generata deterministicamente a partire da due parametri: il nome della rete e l’indirizzo hardware della scheda wi-fi del dispositivo. Entrambe le variabili sono pubblicamente accessibili nelle prossimità della rete e, date in pasto a un software che implementa l’algoritmo ricostruito dal team, possono essere utilizzate per recuperare la password in pochi istanti.
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By admin on 21 Marzo 2011
Uno degli incantesimi più potenti del marketing è la profezia che si autoadempie. Più o meno nel 2008, le multinazionali del web hanno deciso che il Cloud Computing è l’inevitabile futuro dell’informatica. In questo paradigma, l’utente delega alla rete la gestione degli applicativi e dei dati personali, che non si trovano più sul suo hard disk, ma in rete, sui server degli stessi profeti. C’è da chiedersi -a questo punto- cosa accadrà quando anche noi, utenti e comunità di utenti, avremo la possibilità di avere delle Nuvole tutte nostre, e di farci quello che ci pare. Wpacracker è uno dei primi frutti mutanti del Cloud: un cluster di calcolo dedicato a forzare password di reti wi-fi. Se agganciarsi a una rete protetta di cui non si ha la chiave è spesso impossibile su un PC, quando 400 macchine lavorano all’unisono a provare tutte le parole possibili diventa una questione di minuti. Basta inviare 10Mb di traffico cifrato e 17$ a wpacracker.com, per ricevere in breve tempo una email con la preziosa parola chiave.
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By admin on 21 Marzo 2011
Fino a non molti anni fa, inviare SMS dal web era una pratica diffusa, semplice e gratuita. Molti siti mettevano a disposizione un semplice form nel quale inserire il testo e il numero di telefono del destinatario; l’invio era a un click di distanza. Da qualche tempo questa banale operazione è stata inutilmente complicata da portali e provider di telefonia. I pochi siti che ci permettono di inviare messaggi richiedono una registrazione, impongono dei limiti sul numero di invii, vogliono conoscere il nostro numero di telefono, a volte pretendono persino del denaro. A mitigare tutte queste scocciature ci pensa GoText, un software per PC e cellulari che consente l’invio gratuito di SMS in tutto il mondo, convogliando in un unica interfaccia tutti i servizi di messaggistica web conosciuti. Con GoText sarà sufficiente sobbarcarsi per una sola volta la trafila di registrazione ai servizi di propria scelta prima di iniziare a gestire gli invii in maniera immediata, come è giusto che sia.
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By admin on 21 Marzo 2011
La multinazionale dell’arredamento per eccellenza – Ikea – ha costruito tutto il suo successo sui costi estremamente accessibili dei suoi prodotti. Come è noto, questo vantaggio competitivo si basa sulla progettazione e sulla vendita di prodotti smontati, confezionati in scatole piatte. Una volta arrivato a casa, l’acquirente è solo con il foglio delle istruzioni. Ed è forse in seguito a un manuale di montaggio particolarmente enigmatico che nasce il progetto “Ikea Hacker”, un blog che raccoglie le creazioni dei clienti. Dalle più piccole modifiche allo stravolgimento completo della funzione e della forma, Ikea Hacker ha accumulato in quattro anni migliaia di progetti, minuziosamente raccontati dai bloggers. Se vi trovate perplessi di fronte alla famigerata cassettiera Hemnes, magari dopo aver smarrito una delle preziosissime viti, non disperate: prima di prendere l’accetta, date una chance a Ikea Hacker.
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