By admin on 20 Marzo 2011
Naked City – s/t – (Elektra/Nonesuch 1989)
Naked City è l’anello di congiunzione tra il jazz e tutto il resto. Una band di talentuosi musicisti e un progetto di autopsia culturale. La mente onnivora di John Zorn rigurgita in questo capolavoro Ornette Coleman e i Napalm Death, il Padrino e i cartoni animati della Warner Bros. In copertina, una foto di cronaca nera degli anni ’40 mostra un gangster riverso sul selciato e, poco distante, il suo revolver. L’ascolto inizia con una rielaborazione del tema di Batman, seguita da altre citazioni cinematografiche: l’onnipresente Ennio Morricone (“the sicilian clan”) e Henry Mancini (“a shot in the dark”). Le atmosfere spaziano dal lounge al progressive, con continui cambi di tempo. Alcune incursioni rumoriste, sempre più frequenti, preparano l’ascoltatore al peggio. Lentamente, la musica va in mille pezzi, fino a diventare un brutale grind-core. Dopo un assalto di 7 velocissimi collage acustici l’album rientra in territori più canonici con l’onirica “Chinatown”. Al risveglio, il sassofono di Zorn conduce il disco nel delirio fino alla fine, supportato da una band in grado di suonare con disinvoltura qualsiasi cosa, in qualsiasi modo, in qualsiasi momento.
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By admin on 20 Marzo 2011
Curse of Silence (“la maledizione del silenzio”) è il nome dato dal tedesco Tobias Engel a un attacco da lui escogitato contro le funzionalità SMS/MMS dei cellulari Nokia basati su piattaforma S60. I dettagli dell’attacco sono stati comunicati al produttore lo scorso Novembre e resi noti al pubblico durante l’ultimo Chaos Communication Congress del Dicembre 2008. In sostanza, se uno dei telefoni in questione riceve un messaggio email-SMS da un mittente il cui nome supera i 32 caratteri, non sarà mai più in grado di ricevere altri messaggi. Sul sito di Tobias Engel sono disponibili un video dimostrativo e un documento contenente la spiegazione esatta dell’attacco e una lista (parziale) di 41 modelli Nokia vulnerabili. L’unica soluzione per curare un telefono “maledetto” sembra essere un reset totale alle impostazioni di fabbrica, con conseguente perdita dei dati salvati sul dispositivo. Ad oggi, Nokia non è stata in grado di fornire una soluzione al problema.
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By admin on 20 Marzo 2011
I produttori di hardware e software hanno sempre avuto un atteggiamento ambiguo nei confronti della pirateria. E’ la solita storia: vizi privati e pubbliche virtù. Gli utenti che scambiano materiale pirata vengono additati come dei criminali, mentre le casse dei vendor si riempiono di profitti indirettamente legati alla diffusione di software pirata. Un esempio classico è il boom della Playstation di Sony, il cui successo commerciale è legato storicamente alla comparsa delle prime “modifiche” che consentono l’utilizzo di cd masterizzati sulla console. In effetti, il deterrente principale per chi desidera acquistare una consolle giochi è sempre stato l’eccessivo costo dei videogames, terribilmente vicino al prezzo di una nuova console. Viceversa, chi vuole comprare un Nintendo DS potrebbe essere invogliato all’acquisto dall’esistenza di R4 Revolution, un accessorio che consente di caricare giochi e programmi da una normale scheda SD invece che dalle cartucce originali. Inutile dire che la Nintendo ne sconsiglia pubblicamente l’acquisto.
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By admin on 20 Marzo 2011
The Fall – Live At The Witch Trials – (Step Forward 1979)
“Credo ancora nel sogno del rock ‘n’ roll… il rock ‘n’ roll come urlo primitivo!” tuona con voce confusa Mark E. Smith nel non-brano/manifesto che da il titolo all’album. Nato in una famiglia della working class inglese, nella periferia industriale di Manchester, il diciannovenne Mark Smith abbandona il college e nel 1976 fonda i Fall. Nello stesso contesto in cui nascono centinaia di band fedeli al clichè streetpunk, Smith crea una strana creatura (anti)pop, difficilmente inquadrabile. Con un repertorio musicale fatto di armonie sgraziate, ritmiche ripetitive fino alla noia, ritornelli puerili, danze grottesche, i Fall spogliano la musica di qualsiasi costrutto e ambizione estetica, affidandosi completamente a indecifrabili forze ancestrali. “Live at the witch trails” è uno di quei dischi che conservano il fascino del mistero: fastidioso e irresistibile, divertente e angosciante, monotono e multiforme al tempo stesso.
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