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By admin on 21 Marzo 2011
La pirateria musicale nasce negli anni ’80, con le prime piastre a cassette negli stereo domestici. Da allora chiunque può riversare un lp su cassetta e diffondere le copie in un labirinto di scambi informali. Con un po’ di tempo a disposizione è anche possibile registrare su nastro magnetico una selezione di tracce. Il mix ha poco a che fare con la pirateria: significa creare un proprio personale album, un concept col quale raccontare qualcosa di se stessi. 30 anni dopo, l’arte della cultura delle audiocassette rivive online. All’inizio fu il portale muxtape a regalare uno spazio sul quale pubblicare su stream mp3 la propria C60. Il sito chiuse subito, dopo la solita denuncia della RIAA (la SIAE americana). La risposta degli utenti non tarda ad arrivare. Oggi, grazie al progetto opentape, delle vecchie cassette rimpiangiamo solo le copertine autoprodotte. Chi ha uno spazio web può pubblicare facilmente la sua mixtape e farla conoscere al mondo indicizzandola su peachtapes.
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By admin on 21 Marzo 2011
La televisione tradizionale ha gli anni contati. Oggi, l’audio-video digitale globalizzato passa per una intricata rete di telecomunicazioni che comprende satelliti, network di calcolatori, antenne e cavi di ogni genere per giungere infine nelle case su una pletora di dispositivi dedicati. La killer application sembra nascondersi dietro l’angolo, pronta per il colpo di grazia. Forse, fra pochissimi lustri la tv somiglierà a “boxee”, un interessante software che convoglia sullo schermo contenuti provenienti da ogni fonte attualmente disponibile. Oltre a supportare la riproduzione di audiovisivi su un gran numero di supporti e formati (dvd, dvx, risorse di rete ecc), il programma promette una totale intgrazione con i social network più diffusi. Cambiando canale, si può passare da un video su youtube a una galleria fotografica di un utente flickr, guardare il rugby in tv o ascoltare uno stream last.fm. La società Boxee ha annunciato l’uscita di un dispositivo boxee per il 2009. Nel frattempo, è possibile sperimentare il freeware su Mac, PC (Win32 e Linux) e AppleTV.
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By admin on 21 Marzo 2011
Mentre i giornalisti italiani sono invischiati nel raccontare i soliti gialli scontati – uno squallido misto tra la signora Fletcher e “Cronaca Vera” – in Svezia si celebra quello che i media locali hanno definito il processo del secolo. Un caso giudiziario che vede contrapposti i rappresentanti dell’industria del copyright e il motore di ricerca Pirate Bay. Come tutti gli internauti sanno bene, nella baia pirata si possono cercare i documenti condivisi da altri utenti della rete sul protocollo p2p noto come “torrent”. Il motore di ricerca si limita a indicizzare i contenuti (quali che essi siano) e mettere in contatto le persone che effettuano lo scambio dei dati. Non un solo bit di materiale pirata è archiviato nei server di Pirate Bay. Ad essere sotto accusa è l’intero sistema di scambio dati peer-to-peer, accusato genericamente di “favorire” lo scambio di dati illegali. Quello di Stoccolma è dunque un processo ideologico contro il comunismo tecnologico che ha reso obsoleta la proprietà privata dell’informazione!
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By admin on 21 Marzo 2011
Quando si parla di riservatezza dei dati personali, e più in generale di sicurezza informatica, il fattore umano è quasi sempre quello cruciale. Sembrerà una banalità, ma di fronte a un utente ingenuo o impreparato qualsiasi tecnologia di “protezione” è destinata a fallire miseramente. Il sito nextgov riporta una storia esemplare a riguardo: un docente universitario di informatica, M. Eric Johnson, ha recuperato migliaia di dati sanitari di cittadini USA direttamente dai loro dischi rigidi, usando nient’altro che un comune programma p2p. Tutte le malcapitate vittime di questo “furto” di informazioni avevano mal configurato il proprio client di filesharing, rendendo accessibile a chiunque l’intero disco rigido del PC. Poichè i file condivisi vengono indicizzati sui server p2p in base al nome, basta inserire le parole chiave giuste nella maschera di ricerca di un software come aMule e andare a pesca, accedendo a uno sterminato sottosuolo di informazioni di ogni tipo.
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